giovedì 28 maggio 2009

Raviolone di gallinella di mare

Sono proprio soddisfatta. E delle foto che mi dite? Testimoniano davvero i miei sforzi. E le ho scattate tutte da sola!!!

Ma andiamo alla ricetta. Intanto devo premettere che trattasi di RAVIOLONE perchè non avevo voglia di farne tanti. : )))) Uno a testa e via veloci.... si fa per dire, perchè questo piatto non è proprio velocissimo. Anche se meno complicato di tanti altri. Comiciamo con ordine.

Ingredienti (per 10 ravioloni)

Per la pasta
1 etto di farina
1 uovo intero
1 rosso
sale

Per il ripieno
10 gallinelle di media grandezza sfilettate
mentuccia
sale
pepe
olio evo

Per il condimento
2 zucchine
10 fiori di zucca
1 cipollina fresca
mentuccia
sale e pepe

Come procedere
Se non avete la manualità di uno chef, fate come me: chiedete al vostro amato pescivendolo di sfilettare le gallinelle e fatevi consegnare almeno le teste. Vi serviranno per preparare un bel BRODO DI PESCE con sedano, carota e cipolla, procedendo esattamente come fareste per quello vegetale. Per la farcia: tagliate grossolanamente i filetti, conditeli con sale, pepe, mentuccia e un filo d’olio. Questo è il vostro ripieno: va messo a crudo nel raviolone. Se il pesce è fresco, basterà la cottura in acqua bollente e non si disperderanno i profumi.


Preparate la sfoglia come al solito, stendetela e ricavatene dei cerchi - con l'apposito copapasta - della dimensione desiderata. Con questo caldo da maggio agostano la pasta tende subito a seccare, per cui, se avete difficolta a chiudere il raviolone e non siete sicuri che regga in cottura, bagnate con pochissima acqua il bordo esterno del cerchio e la pasta si salderà facilmente. Visto che ho considerato un raviolone a testa, non sono stata parca nel ripieno. Ma non esagerate: collocate il ripieno al centro e richiudete la pasta su se stessa in modo da ricavarne una mezzaluna. Chiudete, pigiando bene con le dita.
Per il condimento: fate appassire in un filo d'olio la cipolla, aggiungete i fiori di zucca tagliati a striscioline e le zucchine a tocchetti. Salate e pepate. Fate rosolare e portate a cottura con il brodo di pesce. Aggiungete una generosa manciata di mentuccia. Scolate i ravioloni e fateli saltare (con CAUTELA) nella padella del condimento, con mezzo mestolo di brodo di pesce.
Un godimento per i sensi...

NOTA (del 16 giugno 2009). Proprio ieri sera per gli amici marchigiani emigrati a Roma - di passaggio per una due giorni di mare prima delle ferie - ho tirato fuori dal freezer questi MERAVIGLIOSI ravioloni (... me lo dico da sola perchè voi gastronauti li avete snobbati!!!!) . Il sughetto questa volta era ancora più adatto e quindi ve lo consiglio.
Per 4 persone: 1 melanzana tonda, 10 pomodorini piccadilly, sale, pepe, peperoncino, olio evo, basilico e mentuccia, uno o due mestoli di acqua di cottura della pasta. Pulite e tagliate a dadolini la melanzana, mettetela in padella con un filo d'olio e un mestolo d'acqua ( la melanzana è una spugna, se la rosolate solo con olio lo assorbe tutto) e i pomodorini. Salte e portate a cottura: aggiustate di sale, mettete il peperoncino e le erbe. Condite i ravioloni con il sughetto e un filo di ottimo olio a crudo.

lunedì 25 maggio 2009

Riso al cubo

L’idea mi è venuta dopo aver assaggiato un antipasto estivo nel locale del mio amico chef Maurizio. Così sabato sera, “incastrati” gli amici a cena, ho servito questo freschissimo RISO AL CUBO!


Ingredienti (per 4 persone)
350 gr di riso Carnaroli
1 avocado
3 cuori di palma (in barattolo)
? parmigiano reggiano
il succo di mezzo limone
timo
olio evo
sale


Come procedere
La preparazione è davvero veloce: tagliate a tocchettini l’avocado e i cuori di palma, che io acquisto in barattolo al naturale. Conditeli con olio, limone, sale e timo. Ho usato il succo di mezzo limone, ma credo che sarebbe stato forse più colorato e aromatico se avessi usato la buccia grattugiata. Proverò la prossima volta!
Aggiungete il parmigiano a tocchettini o scaglie (mi scuso, non ho fissato la dose. Seguite il gusto). Lessate il riso e scolatelo al dente. Passatelo, appena un attimo, sotto l'acqua fredda e conditelo subito con un filo d'olio perchè si sgrani facilmente. Poi aggiungete il condimento e... mettete in forma: io avevo queste splendide formine e non ho resistito!!!! Si può mettere in forma il riso e lasciarlo un po' in frigo (se gli invitati sono pochissimi e il frigorifero non deborda), così al momento di servire basta togliere lo stampo e decorare con: foglioline di timo, scaglie di parmigiano, cuore di palma o avaocado a scelta, e due gocce di limone! Comodo, veloce e gustosissimo. Da mangiare anche in spiaggia, al posto della solita insalata di riso.

PS. Le foto non rendono benissimo, ma approfitto per ringraziare pubblicamente il marito umbro che si impegna molto a supportarmi/sopportarmi. Per il blog e per la vita!

venerdì 22 maggio 2009

Mezze maniche fave, piselli e pecorino fresco

Che fare in una tarda serata di maggio, calda che sembra agosto, se il frigo è quasi vuoto? Ma naturalmente... PASTA!!!!!


Dunque, in questa tarda serata di maggio, come vi dicevo, nel mio frigo c'erano: un pezzetto di pecorino marchigiano e un rimasuglio di pisellini novelli, cotti con cipollina (fresca) e guanciale del pranzo. Ho tagliato a cubetti il pecorino, i piselli erano pronti... non restava che preparare il PESTO DI FAVE.

Per una cenetta romantica a due:
60 gr di fave sbucciate crude
1 cucchiaio di parmigiano reggiano
5 o 6 foglie di basilico
olio evo q.b.
1 cucchiaio di acqua

Ho frullato tutto al mixer, aggiungendo olio a filo e un pizzico di sale. Intanto sul fuoco bolliva l'acqua. Ho usato la pasta di Gragnano, la calamara: scolata al dentissimo - come piace a me - e mantecata in padella con il pesto, i cubetti di pecorino, i piselli e due cucchiai di acqua di cottura, è diventata una cena da re!

PS. Lo so, lo so! Non è una grande novità, ma non solo di finger food vive l'uomo.

mercoledì 20 maggio 2009

Ode alle fragole (e agli amici campani)

Questo post è SOPRATTUTTO un ringranziamento per gli amici campani che, di ritorno dalla terra natia, hanno riportato succosi prodotti locali e li hanno voluti condividere con noi, nel pranzo lento della domenica.

Una mozzarella di bufala commovente e - ci credete?! - senza diossina!! Tosta, gustosa, candida come la neve. Un pollo ruspante, con una vera vita vissuta alle spalle, cibato di cose buone e costretto a combattere per ogni chicco di mais. Ne abbiamo apprezzato le carni, attaccate saldamente all'osso, non come quelle dei poveri pulcini ingrassati in una notte, che si sciolgono ai primi calori della fiamma. Ciliege, le prime: abbiamo espresso desideri per molte vite future!
E alla fine un tocco alla francese, con l'unico prodotto non campano: fragole e cioccolato.
Niente temperaggi o preparazioni laboriose: prima che sia troppo tardi (l'estate è arrivata!!!!) sciogliete a bagnomaria il cioccolato che vi ritrovate ancora a casa, meglio se fonden
te. Lavate con cura le fragole, asciugatel
e bene e... pucciatele nel cioccolato con godimento.
Non vi resta che sognare...

lunedì 18 maggio 2009

Focaccia con patate, nell'impasto

La mia alimentazione osserva diligentemente la regola delle tre “P”: pasta, pane e pizza. Senza, resisto al massimo mezza giornata! Questa morbida focaccia soddisfa completamente la mia gola.

Ingredienti
250 gr di farina 00
100 gr di patata lessate e passate
1 cucchiaio di olio evo
1/2 bustina di lievito per pizza
un cucchiaino scarso di zucchero e l’equivalente di sale
acqua tiepida q.b.

Come procedere
Questi ingredienti sono sufficienti per la pizza che vedete in foto. Lessate, sbucciate e schiacciate le patate. Quando sono tiepide, aggiungete la farina, il lievito, lo zuchero e il sale. Impastate, aggiungendo acqua tiepida e l'olio finchè non ottenete una palla liscia e elastica. A questo punto mettete in teglia, ben unta, e aggiungete gli ingredienti che desiderate. Io ho utilizzato cipollina fresca, olive nere, pomodorini e rosmarino.. ma le variabili sono infinite. E’ buona con fiori di zucca, zucchine e fiocchetti di gorgonzola, semplicemente con il rosmarino da servire con i salumi. Con capperi, acciughe e pezzetti di mozzarella... Insomma c’è da perdere la testa. In ogni caso una volta aggiunti gli ultimi ingredienti, lasciate lievitare circa un’ora, un’ora e mezzo: la focaccia dovrebbe raddoppiare il suo volume. In forno a 180° per 20 minuti.

venerdì 15 maggio 2009

Tegamini di alici e timo

Il pesce azzurro mi piace molto, ma le alici le adoro! Per il loro sapore gustoso e per la rapidità di preparazione. Questo tegamino, velocissimo, lo utilizzo come antipasto, ma amentando dosi e strati diventa il “classico” tortino di alici, di cui esistono molte varianti. Molto profumato l'abbinamento con timo e limone.

Ingredienti (per 4 tegamini)
400 gr di alici (già pulite)
pan grattato
limone
timo
aglio fresco
olio evo
sale e pepe bianco

Come procedere
Un matrimonio consumato quello del timo e del limone, per cui andiamo sul sicuro. Difficile darvi le dosi, vado un po’ a occhio e seguo il mio gusto! Però: il pane non deve prevalere, solo “asciugare” un po’ l’umore delle alici: direi circa un cucchiaio e mezzo a tegamino; il limone dipende dal gusto, io amo che prevalga il sapore del pesce fresco e non esagero.

La cosa più lunga di questa preparazione è PULIRE LE ALICI, che vanno lavate bene e lasciate un po’ scolare. Sulla base del tegamino un filo d’olio e una spolverata di pan grattato e via con il primo strato di filetti, salate, pepate, condite con il limone e i rametti di timo. Ancora una “nevicata” di pan grattato e passate al secondo strato di alici. Salate (io non rimetto il pepe una seconda volta), qualche goccia di limone, pan grattato, timo e per finire la parte verde dell’aglio fresco, che è profumatissima. Irrorate con olio e mettete in forno caldo (180°) per circa 15 minuti.
La COTTURA è la parte che richiede maggiore attenzione. Appena cambiano colore sono pronte, devono rimanere morbidissime.

Gli amici siciliani aggiungono al tortino una generosa manciata di parmigiano tra uno strato e l’altro, perchè non trovano così straordinario questo abbinamento. Certo molto gustoso, ma il pesce è pesce!

martedì 12 maggio 2009

Bocconcini di coda di rospo e guanciale

Un antipastino veloce.
Io considero due o tre bocconcini a persona.

Ingredienti
4/5 code di rospo di media grandezza
una decina di fettine sottili di guanciale
un rametto di rosmarino
olio evo
sale e pepe

Come procedere
Tagliate lungo la spina centrale per ricavare due filetti e, da questi, ancora 4 o 6 bocconi, a seconda della grandezza del pesce. Salate e aggiustate di pepe, poi avvolgete ogni boccone in una fettina di guanciale. Fissate se volete con uno stecchino, ma di solito il guanciale aderisce bene al pesce e non si stacca. La cottura è molto veloce: fate scaldare un filo d’olio in una padella, aromatizzato da un rametto di rosmarino, appoggianto in padella intero. Fate girare due o tre volte i bocconcini fino a quando il guanciale si colora. Pronti in 10 minuti. Vanno serviti caldissimi.

giovedì 7 maggio 2009

Che rumore fa lo zucchero?

Per cucinare ''al buio'' bisogna saper ascoltare i rumori del cibo. Riconoscere le consistenze, capire come dosare. Un'esperienza che ha coinvolto i ragazzi ciechi dell’Istituto David Chiossone di Genova, protagonisti di un’esperienza culinaria e plurisensoriale insieme a Patrizio Roversi. Ne è nato un documentario che sarà proiettato allo “Slow Food on Film” di Bologna domenica 10 maggio, ma è già visibile su internet.
Pubblico volentieri l’articolo di una cara amica e brava giornalista: Michela Trigari.

BOLOGNA - Il cibo fa rumore? A sentire l’Istituto per i ciechi David Chiossone di Genova sì. Il suono del pan grattato, ad esempio, come la sua consistenza, è diverso da quello della farina. Tanto che su questo argomento ci hanno pure girato un video-documentario. Domenica 10 maggio, alle 18 al cinema Lumière di Bologna, sarà proiettato fuori concorso allo “Slow Food on Film” - il festival internazionale di cinema e cibo - il cortometraggio “Il rumore dello zucchero”, realizzato dall’Istituto per ciechi David Chiossone. Protagonisti di un’esperienza culinaria e plurisensoriale tutta particolare sono Patrizio Roversi, il “turista e velista per caso” della tv, e i ragazzi dell’istituto di Genova, che si sono cimentati nella pesca alla trota e nella sua preparazione con patate ed erbe provenzali. Poco prima della cerimonia di premiazione, lo “Slow Food on Film” darà spazio alle tematiche sociali e alle esperienze di formazione attraverso la gastronomia con una sezione speciale “A scuola con il cibo”.

Il video - prodotto da Cir Food in collaborazione con
Ilgiornaledelcibo.it - mette in evidenza le diversità e le specifiche abilità delle persone non vedenti nella vita di tutti i giorni, come ad esempio riconoscere gli ingredienti attraverso il tatto e l’udito, e gli “errori” più grossolani in cui si può inciampare quando si conosce per la prima volta una persona non vedente, come ad esempio darle la mano per presentarsi. Il filmato, che è già visibile sul sito internet http://www.ilrumoredellozucchero.it/, è stato ideato dall’Istituto Chiossone di Genova con l’intento di essere anche una finestra sul proprio mondo, sulla propria storia, sulle attività di prevenzione, assistenza e riabilitazione alla disabilità visiva e sui progetti dedicati all’integrazione sociale e alla ricerca di sistemi alternativi alla vista. L’Istituto David Chiossone, fondato a Genova nel 1868 come istituto per ciechi, oggi è una onlus che gestisce anche quattro residenze per anziani, malati psichici e pluridisabili, un centro diurno e una cooperativa sociale di inserimento lavorativo. (mt)

mercoledì 6 maggio 2009

Tagliatelle con persico e asparagi

Ve lo devo confessare: a questa ricetta manca qualcosina, ma non so cosa!!! Buona è buona, ma manca quel certo non so che che ti fa gongolare di piacere. Certo che con le mazzancolle sarebbe tutta un'altra storia!!! Ma non di sole mazzancolle vive l'uomo.
Quindi provate e datemi suggerimenti per migliorarla.

Ingredienti (per 4 ps)
1 cipolla fresca
15 asparagi
400 gr di persico
pistilli di zafferano
peperoncino fresco
olio evo
sale

Come procedere
Pulite gli asparagi e tagliateli a tocchettini. Fateli cuocere in una padella, dove avrete fatto appassire la cipolla e un pezzetto di peperoncino fresco, con uno o due mestoli di acqua calda. Meglio sarebbe un brodo di pesce, ma il persico che ho acquistato non ha carapace nè lische... Quasi a fine cottura buttate in padella il pesce tagliato a cubetti o striscioline e i pistilli di zafferano (io li metto direttamente in pentola). E, prima di servire, una generosa manciata di erba cipollina.

Sulle tagliatelle, ovviamente, non si discute: rigorosamente tirate a mano. Con schiocco di ritorno... per che sa di che parlo.

martedì 5 maggio 2009

Piedini profumati... di vaniglia

Sembra impossibile persino a me, ma sono riuscita a trovare NUOVE formine da biscotto!!! Eccole: dolci piedini di bimbo. Le ho usate per festeggiare il primo mese di vita di Elena.


La ricetta è di mia nonna, che chiamava questi biscotti “i bastoncini”, per la forma che dava all'impasto.

Ingredienti
2 uova
200 gr di farina 00
100 gr di fecola di patata
100 gr di burro
120 gr di zucchero a velo
la buccia di ½ limone
1 bustina di vanillina

Come procedere
Montate le uova con lo zucchero e aggiungete il burro fuso, continuare a mescolare e aggiungere le farine (ben mischiate prima) e la buccia del limone. Alla fine, la vanillina. Con il mattarello stendete l'impasto all’altezza di un dito; può risultare un po' morbido, in questo caso aggiungere un po' di farina. Ricavate con le formine i piedini profumati. Spennellate con il rosso d’uovo.
Attenzione alla cottura: in forno a 180 gradi da guardare a vista!!! Sono pronti in 10 minuti, anche meno: quando si dorano, tirateli via.
Sono croccanti e ottimi da inzuppare.
Tenerissimi rifiniti con glassa rosa!

lunedì 4 maggio 2009

A scuola di pastella

“Ma che te friggi???” chiede la mia amica Gabriella, con una repulsione all’atto del friggere inversamente proporzionale a quello del mangiare. Ma Gabriella sbaglia domanda, perchè LA questione è: come friggi? Ognuno ha la sua pastella e giura che la sua frittura è più croccante e asciutta e gustosa di ogni altra. Avete provato quella con ghiaccio? E quella con l'acqua gassata? E quella che vuole l'uovo intero? E quella con le chiare montate a neve? Con lievito o senza lievito?

Lo so, le avete provate tutte. Come me. Così ho deciso di andare a lezione di pastella, approfittando di Fritto misto. In cattedra - o meglio dietro i fornelli - un “cuoco di marca” doc: Aurelio Damiani. La sua proposta, come al solito, è di grande gusto.

Ecco la proporzione aurea: 1 chilo di farina per 1 litro di birra
Ma quale farina e quale birra? “Quello che ci metti, ci trovi”: è la massima di Aurelio Damiani, il che vuol dire attenzione alla qualità dei prodotti. Per la farina ha mescolato in parti uguali farina 00 e farina di riso. Per la birra... una buona birra artigianale. Per orientarvi vi suggerisco questo blog.

Un bel modo per far fuori gli ultimi carciofi!!!

La pastella deve filare, il cibo da friggere deve risultare asciutto altrimenti la pastella ci scivola sopra. Se dovete friggere un cibo umido o condito, lasciate la pastella un po' più densa. Tra tutti gli assaggini degustati... indimenticabili le mazzancolle con la scorsa di limone (prima di friggere).
Davvero sublime.

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