martedì 28 luglio 2009

Schiacciata con la cipolla

Ospito più che volentieri : D la ricetta della schiacciata di mio marito (umbro).... Quella che vedete in foto è venuta un po' troppo cotta... ma il sapore era ottimo.

Mitica e indimenticabile quella dello zio Enzo, mastro fornaio in quel di Ponte Valleceppi. Ogni mattina, quando consegnava il pane ai negozi di alimentari e faceva il giro anche a Ponte San Giovanni, non mancava mai di passare alla macelleria dei miei nonni dove portava una straordinaria schiacciata con le cipolle... quella che propongo non è la stessa però un po' gli assomiglia...


Ingredienti
½ chilo di farina 00
un panetto di lievito di birra
1 bicchiere scarso di olio evo
2/3 grosse cipolle
una quindicina di foglie di salvia
sale e pepe

Come procedere
Sciogliete il lievito con lo zucchero in un mezzo bicchiere di acqua tiepida. Aggiungete un po' di farina, quanto basta ad ottenere una pastella omogenea e densa. Poi sistematela a riposo, coperta con un panno, per circa un'oretta. Nel frattempo preparate le cipolle tagliandole a pezzetti e cospargendole di sale, pepe e salvia tritata. Il tutto andrà immerso in un po' di olio d'oliva e lasciato marinare. Una volta lievitata, la pastella va mischiata con il resto della farina, aggiungendo sale e acqua tiepida fino ad ottenere un impasto uniforme. Di nuovo il composto dovrà lievitare sino a raddoppiare di volume (un'altra oretta circa...).

Finalmente, si potrà riprendere in mano il panetto che a questo punto avrà assunto le proporzioni di una pagnottella morbida e rotonda. Impastatela aggiungendovi ancora dell'olio e stendetela come una pizza, su una teglia da forno, lasciandola riposare nuovamente per un'altra oretta. Quando la pizza avrà completato la lievitazione, allargatela ancora con le dita schiacciandola soprattutto al centro. Spargete le cipolle tritate sulla superficie e cuocete per ½ ora circa in forno caldo (200°).

lunedì 20 luglio 2009

Profumi di Sicilia nelle Marche

Torno al mio amato blog dopo una settimana di ferie.
Immersa, testa e cuore, tra lettura e scrittura di gialli e noir, persa a inseguire assassini insospettabili e a fornire indizi a commissari e ispettori, grazie al Festival GialloMare. Così, oggi, ho bisogno di lasciar decantare suggestioni e emozioni, mentre rientro alla vita normale e ricomincio a CUCINARE! Confesso: non metto mano ai fornelli da 7 giorni, ma nel frattempo mi sono cibata e anche in modo pregevole.
Per riannodare il filo di continuità culinario, vi regalo le foto di una festa paesana dedicata alla cucina regionale, che erano lì, in attesa di essere mostrate.


Doveroso - e non a caso - l'omaggio alla Sicilia, uno degli stand presi letteralmente d'assalto. Cassatine, granite, arancini, cannoli: ho provato tutto!!!!



Queste foto sono dedicate a Serge Quadruppani e Maruzza Loira che ieri ho incontrato sotto uno splendido faro, davanti al mare. Due persone davvero speciali.
Andate un po' a vedere che... STO LEGGENDO!!!!
E quando occhi e bocca saranno dolcemente traboccanti di cibo e leggende provate a sperimentare. Io lo farò nei prossimi giorni.
A prestissimo...

mercoledì 8 luglio 2009

Ciliegie per l’anniversario

Cercavo qualcosa di speciale per il mio anniversario di matrimonio e sono andata a colpo sicuro: la ricetta è di Food-o-grafia (quella originale potete consultarla qui). E per la foto... scusatemi, non mi permetto neanche di fare paragoni: altra categoria!!!!

Ho modificato gli ingredienti del budino e... non avevo la scorza d’arancia.

Ingredienti per il cuore
200 ml di panna fresca,
180 ml. di panna acida,
50 gr di zucchero.
1 baccello di vaniglia,
8 gr. (3 fogli) di colla di pesce

Per le ciliege
250 gr di ciliegie snocciolate,
40 gr di zucchero,
1 bicchiere di vino rosso,
1 bicchiere di acqua,
un pezzo di cannella

Per il cuore: fate ammorbidire la colla di pesce in acqua fredda. In un tegame unite la panna fresca e quella acida, lo zucchero e la stecca di vaniglia e fate cuocere a fuoco basso senza portare a bollore. Togliete dal fuoco quando lo zucchero è sciolto, filtrate per togliere la stecca, e aggiungete la colla di pesce, ben strizzata, solo dopo aver atteso che il composto si sia un po’ intiepidita, altrimenti rischiate che la colla “precipiti” (come mi è successo diverse volte…) e crei una fastidiosa patina di gelatina trasparente. Versate tutto nello stampo a cuore e mettete in frigo per almeno 2 ore.



Per le ciliege. Mettete in una pentola l’acqua, il vino, lo zucchero e la cannella e, quando lo zucchero si è sciolto, aggiungete le ciliegie ben lavate e snocciolate. Lasciate cuocere a fuoco bassissimo per circa un’ora: togliete dal fuoco quanto il liquido diventa sciroppo.

Come da consiglio: cuore freddo e ciliegie calde!!!! Un successo.

lunedì 6 luglio 2009

Fichi e burrata, matrimonio perfetto

Ho trovato i primi fichi, piccoli e dolcissimi. Mi sono ricordata di un abbinamento meraviglioso, dal gusto morbido e avvolgente, proposto da Marie-Victoire Garcia in un vecchio libro dedicato alla marinatura (Bibliotheca Culinaria).

In realtà io non ho marinato nulla, né utilizzato, come suggerito dalla ricetta, l’olio di nocciole. Più semplicemente ho lavato e asciugato bene i fichi, tagliandoli a fettine con tutta la buccia, ho tagliato a fettine la burrata. Per il condimento sale e pepe, olio evo e basilico greco. Le foglie compatte e piccole di questa specie di basilico non solo hanno il gusto giusto per questo piatto, ma lo decorano piacevolmente.

Devo dire che mi sento un po' minimalista: dopo le fritture ora un piatto velocissimo, niente ingredienti né procedimenti. Potete servirlo come fresco antipasto, ma anche un piatto unico da mangiare in riva al mare...


Questo è il basilico greco....


venerdì 3 luglio 2009

Le frittelle de ‘Gusta

Giuro!!!! Ancora un po’ di fritto e poi vi propongo qualcosa di un po’ più estivo e fresco!!!
Il fatto è che, girando per i paesini marchigiani, ho incontrato e conosciuto Tetella. E’ un personaggio di altri tempi, quasi una figura letteraria, che racconta di antichi mestieri di strada. Tetella (...in arte, Agusta nella vita) la puoi trovare nelle feste di paese, con la sua bancarella di golosità di un tempo (oggi si direbbe stand gastronomico): lupini, lo cecio, fave secche, croccante e … FRITTELLE.


Augusta crede che la trasmissione dei saperi sia un valore: mi ha rivelato la ricetta. E io, con lo stesso spirito, a voi la offro.

Ingredienti
3 uova
3 cucchiai di zucchero
1 bicchiere di latte
farina q.b.
1 cartina di lievito per dolci Paneangeli
1 cartina di vanillina

Come procedere
Battete bene le uova con lo zucchero, il lievito e la vaniglia. Poi aggiungete il latte e solo alla fine la farina. E qui arriva la parte difficile, ci vuole sapienza: la pastella deve rimanere densa al punto da poterla raccogliere con un cucchiaio e farla scivolare in olio senza che si spanda. Deve essere morbida ma consistente, deve rimanere una pallina quando la mettete a friggere.

La frittura
Come recita il detto popolare per voce di Tetella: “ Le frittelle non è bone, se non se scapota da sole”. Scapota… voce del verbo SCAPOTARE, ovvero girarsi su se stesse. Tradotto in termini culinari: friggete in olio abbondante e in un contenitore alto, se volete che la frittura sia perfetta.


Per questa serata Tetella ha preparato 30 uova di frittelle e fritto per più di 3 ore!!!! La ammiro profondamente.

mercoledì 1 luglio 2009

Calzoni fritti e.. disaster award

La seconda ricetta per la raccolta “Ci mangiamo una tisana?”, magari la tengo per il prossimo DISASTER AWARD (che tristezza…. mi ero impegnata tanto). Per riscattarmi, consolarmi e dare il via a questo nuovo mese di ricette e notizie in modo degno, vi propongo una vera prelibatezza da friggere! Il calzone si è aggiudicato il secondo posto della gara "Aspettando la pentola rossa".

Ingredienti
½ chilo di farina 0
1 dado di lievito di birra (25 gr)
acqua q.b.
sale e un pizzico di zucchero

Come procedere
Sciogliete in acqua tiepida il lievito. Disponete la farina a fontana, salate (la pasta deve essere saporita) aggiungete lo zucchero e poi il lievito. Lavorate con le mani, aggiungendo un po’ alla volta acqua, quanto basta ad ottenere una bella palla elastica. E’ della consistenza giusta quando al suo interno ci sono le bolle d’aria. Dividete l'impasto in 8 panetti (ma il numero dipende dalla grandezza) e, come da tradizione, incidete la pasta a forma di croce. Lasciateli lievitare 2 ore circa, coperti da un panno. Prima di stenderli, come piccole pizze tonde, impastateli ancora un po'. Mettete il l ripieno su una metà e richiudete, dando la forma di mezzeluna. Chiudeteli bene, altrimenti il ripieno esce, schizzando e rovinando l'olio!!! Friggete in un contenitore alto, in olio abbondante.

Il ripieno.
Secondo le voglie: quelli che vedete in foto, ci hanno deliziato in due varianti: mozzarella e pomodoro e salsiccia e mozzarella.

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