giovedì 21 ottobre 2010

Il brodo dell'infanzia: i passatelli

Nonna si metteva in cucina presto, ogni mattina, e i sapori della colazione spesso si mischiavano a quelli del pranzo che sarebbe venuto.


















Nelle giornate d’inverno più fredde, i vetri della finestra si appannavano per il vapore del brodo e ci si poteva disegnare sopra col dito: faccine buffe, barchette in mezzo al mare, alberi e fiori. A produrre quella lavagna di nuvole era l’allesso, come si usa nelle Marche: pezzi di ottima carne buttati nell’acqua fredda (e non calda, quello è il bollito), perché cedano tutti gli umori migliori. Le soluzioni speciali per accompagnare il brodo erano due: la stracciatella, che a volte nonna preparava solo con il rosso d’uovo, trasformando questo piatto semplice in una vellutata quasi impercettibile per consistenza al palato, ma potentemente saporita, e i passatelli. Vi offro la ricetta semplificata di questo piatto, perché in origine si metteva anche il midollo, che oggi qualcuno sostituisce con una noce di burro.

Ingredienti (per 4 persone)
100 gr di parmigiano reggiano,
100 gr di pane vecchio (o pangrattato),
2 uova intere,
un pizzico di sale,
la buccia di mezzo limone grattugiata.



Come procedere
Premessa: le dosi sono indicative perché esistono diverse variabili: la grandezza delle uova, ad esempio, o se utilizzate pangrattato invece del pane vecchio. Dovete trovare una giusta proporzione tra gli ingredienti. L'esperienza aiuta. Quello che può succedere è che i passatelli, invece di conservare la loro forma, si sciolgano letteralmente nel brodo: in questo caso otterrete una "stracciatella di passatelli" che è la terza variante della nonna, quando qualcosa andava storto!!!! A me è successo diverse volte, ma non voglio allarmarvi: non è difficile, anzi è una ottima minestra, che piace molto anche ai bambini.
Mescolando tutti gli ingredienti, otterrete un composto consistente. Lasciatelo riposare in frigorifero almeno un'ora. Per realizzare i passatelli esiste un ferro specifico, purtroppo quello della nonna è inutilizzabile; io uso lo schiacciapatate che vedete in foto e che ha fori abbastanza grandi. Mettete nell'attrezzo il composto dividendolo in più parti e premete per ottenere i passatelli, tagliatendoli con un coltello alla lunghezza desiderata e lasciandoli cadere direttamente nel brodo: c'è chi li fa molto lunghi, io li preferisco più piccoli, circa un dito. Lasciateli bollire per 5 minuti e servite. Se volete testare la tenuta, vi consiglio di provare con una piccola parte: se reggono ok, se si sciolgono aggiungete un po' di pan grattato al composto.

E con questa ricetta partecipo al contest di "Basilico, malva e cerfoglio".

martedì 19 ottobre 2010

Riso e galline: news gustose

In attesa di una nuova ricetta che posterò domani, vi segnalo alcune notizie che credo possano interessarvi. Nel mio lavoro le news circolano così velocemente da non avere il tempo di leggere tutto, ma spesso me ne capitano di davvero "gustose". Proprio come queste.

“Basta galline allevate in gabbia". Dai primi di ottobre sugli scaffali degli oltre 1400 punti vendita Coop si trovano solo uova di galline allevate a terra, all’aperto e biologiche. Coop ha anticipa la Direttiva Europea sulla protezione delle galline ovaiole negli allevamenti che ha introdotto il bando delle gabbie di batteria convenzionali dal 1° gennaio 2012. Sono oltre 1,3 milioni le galline che vivranno fuori dalle gabbie. In virtù di questa scelta domani, mercoledì 20 ottobre, a Parigi Coop Italia riceverà il premio “Good Egg”, un riconoscimento assegnato da “Compassion in World Farming”, la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento.



Il riso sul banco degli imputati. Confronto all'americana tra accusa e difesa nell'aula di Corte d'assise del Tribunale penale di Bergamo. La provocatoria iniziative del Cesvi è stata l’occasione per “riflettere sulla sostenibilità della sua coltivazione, sull’introduzione di brevetti e organismi geneticamente modificati". "Oggi il riso è uno dei responsabili del cambiamento sociale, economico e ambientale di molti Paesi - sostiene l'organizzazione -: la riduzione della sua produzione nonostante l’aumento della domanda, l’incremento dei prezzi fuori controllo, il tentativo del riso basmati di monopolizzare il mercato a discapito delle altre specie" lo rendono un prodotto strategico. L'accusa era sostenuta da Slow Food Lombardia, la difesa dall’avvocato Ettore Tacchini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Bergamo, mentre il ruolo del cancelliere era affidato al comico Max Pisu. Sul banco dei testimoni: la giornalista Cristina Parodi, testimonial Cesvi, Gabriele Corti, agricoltore e fondatore della Cascina Caremma, Carlo Marino Cerrato, agronomo tropicalista ed ex funzionario dell'Istituto agronomico d'oltremare e Paolo Pedon della Pedon Spa, azienda leader in Italia nella lavorazione e distribuzione di legumi e cereali secchi.

Fonti: le foto sono tratte dal sito www.e-coop.it e www.cesvi.org.

lunedì 18 ottobre 2010

Post rosa... con ciambella

Ottobre è il mese per la prevenzione del cancro al seno. Come molti blog, oggi l'acqua 'dorosa aderisce alla campagna di sensibilizzazione e alla rivoluzione in rosa, per ricordare che prevenire è importante.


Per celebrare questa occasione ho preparato una ciambella con marmellata di rose.



Ingredienti
300 gr di farina 00,
50 gr di zucchero,
50 gr di burro,
50 gr di latte,
2 uova,
15 gr di lievito di birra,
un pizzico di sale,
marmellata di rose fatta in casa.



Come procedere
Preparate il lievitino: mettete in un ciotola la farina, fate spazio al centro e aggiungete lo zucchero e il lievito sciolto nel latte a temperatura ambiente. Amalgamate solo poca farina, il lievitino deve rimanere liquido, e lasciate riposare finchè non lievita. A questo punto cominciate a incorporare tutta la farina. Aggiungete le uova, il pizzico di sale e il burro sciolto al microonde. Impastate (io... ancora a mano) fino ad ottenere un palla ben liscia, morbida e elastica. A questo punto stendetela, cercando di ottenere un quadrato. Spalmate tutta la superficie con abbondante marmellata e arrotolate su se stessa la pasta dal lato più lungo.



Arrotolate su se stesso il "salsicciotto" che avete ottenuto, ottenendo la forma della ciambella. Sigilate la chiusura con latte. Ponete la ciambella sulla teglia da forno foderata con carta forno e lasciate lievitare almeno un'ora. Spennelate con l'uovo tutta la ciambella e decoratela con granella di zucchero. In forno a 180° per 45 minuti.

PS. La marmellata di rose è stato un dono prezioso: il profuno è intenso e dolce come una notte di maggio.

giovedì 14 ottobre 2010

Cipolle con la feta



La dolcezza delle cipolle rosse di Tropea e l’acidula feta: il matrimonio perfetto! Non si può dire che questa sia una ricetta, piuttosto vi suggerisco un abbinamento molto gradevole. E troverete in un post solo due contorni farciti, ottimi insieme, da gustare ai primi freddi. Ma andiamo con ordine.

Ingredienti (per 4 persone)
4 cipolle di Tropea di media grandezza,
4 cucchiai di parmigiano reggiano,
2 cucchiai di pangrattato,
una confezione di feta (quella classica che si trova in commercio)
olio evo, sale e pepe.

Come procedere.
Facile facile. Le mie cipolle non erano molto grandi e quindi non le ho scottate prima di metterle in forno. Le ho aperte in due e ho tolto il nucleo più piccolo centrale. Ho amalgamato la feta con parmigiano e pangrattato, aggiungendo l’olio a filo fino ad ottenere un composto morbido. Ho aggiunto anche la parte di cipolla tolta al centro, sminuzzata. Regolate di sale (attenzione, la feta è già molto saporita) e pepe.

Nella stessa teglia ho messo anche le patate con il guanciale.

Ingredienti (per 4 persone)
4 patate a pasta gialla,
4 fettine di guanciale alte un dito (io l'avevo così, ma tanto va sminuzzato: va bene anche una sola fetta),
2 cucchiai di parmigiano reggiano,
olio evo, sale e pepe.

Come procedere.
Ho sbucciato le patate e le ho scottate in acqua calda salata per circa 10 minuti. Poi le ho tagliate in due nel senso della lunghezza e ho scavato il centro, come per realizzare delle barchette. Ho frullato il guanciale, la polpa della patata tolta dal centro, il parmigiano e un po’ di olio, quando serve per rendere morbido il composto- Potete anche sceglierei di aggiungere un cucchiaio di acqua e impiegare meno olio.
Tutto in forno a 180° per circa 20 minuti.

martedì 5 ottobre 2010

La patata, ode alla semplicità

Se c’è una cosa che apprezzo in cucina è la semplicità: pochi ingredienti e gusti riconoscibili, senza dimenticare la ricerca. Spesso, però, più che una questione di scelta, si tratta di virtuosa necessità!!! Come ieri sera…



Prima pioggerella. Non fa freddo in realtà, ma è una giornata uggiosa. Ti viene da pensare che l’estate è troppo lontana e che le famose "ottobrate" sono belle soltanto a Roma. Alla richiesta di una minestra calda, i neuroni si attivano davanti al frigo, desolatamente vuoto. Semplifica… semplifica... semplifica... Il risultato è una deliziosa crema di patate con noce moscata e scalogno.



Ingredienti (…quel che c’era...) per 2 ps
4 patate medie,
4 cucchiai di parmigiano reggiano,
un bicchiere di latte,
due bicchieri di brodo vegetale,
10 scalogni,
una noce di burro,
mollica di pane del giorno prima,
sale, pepe bianco, noce moscata.

Come procedere
Metodo molto light: lessate le patate in acqua salata e, quando saranno cotte, passatele allo schiacciapatate . Intanto rosolate, in una noce di burro, gli scalogni affettati sottilmente, salate e pepate; aggiungete un po' d'acqua e, quando sono quasi pronti, un cucchiaio di molliche di pane a persona. Lasciate che finiscano di rosolare insieme, scalogno e pane, e togliete dal fuoco a un passo dalla bruciatura (adoro quella crosticina dorata e saporosa!!!). Aggiungete il parmigiano alle patate schiacciate e diluite con il latte. Riportate sul fuoco, aggiungendo brodo vegetale fino a raggiungere la cremosità desiderata. Non frullo mai la patata a meno che non sia mescolata ad altro, come ad esempio la zucca, perchè diventa troppo collosa. Nel mescolarla uso un'attrezzino semplicissimo (..mi sono dimenticata di fotografarlo, lo aggiungerò domani), uno schiacciapatate che rende cremoso e omogeneo il composto; lo uso anche per il purè. Aggiustate di sale e pepe e aromatizzate con la noce moscata, a seconda del gusto. Servite la zuppa ben calda, decorata con un paio di cucchiai di mollica e scalogno.

A proposito di cose semplici, scriveva Neruda:

…Di mattina
andiamo in panetteria,
il pane è tiepido
come un seno,
odora
il mondo di fresco
pane appena sfornato.
Romero, Ruiz, Nemesio,
Rojas, Manuel Antonio,
panettieri.
Come sono simili
il pane e il panettiere,
com'è semplice la terra
di mattina,
più tardi è ancora più semplice,
e di notte
è trasparente…..

(Ode alla semplicità)

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