lunedì 22 febbraio 2010

Viva i pizzaioli down!!!

Su facebook il gruppo "Deridiamo i bambini Down" ha raccolto in poco tempo oltre 800 “fan” e solo dopo le innumerevoli proteste di cittadini, genitori e associazioni oggi è stato oscurato. Di fronte alla mancanza di assoluto rispetto per la persona e all'ottusa ignoranza che acclama quanto dovrebbe suscitare sdegno, che si può fare?
Un po’ di sana “controinformazione”!!!!!

Guardate le immagini del video vincitore (33'')
del concorso della Fondazione Pubblicità Progresso,
che è dedicato al migliore video realizzato dalle onlus.
Il primo premio nel 2009 è andato all’Associazione persone down.


Se vivete o siete di passaggio a Roma fermatevi a "La locanda dei girasoli", in via dei Sulpici, 117, gestita dalla cooperativa sociale i Girasoli. Ci lavorano ragazzi con la sindrome down e l'accoglienza è unica! La foto che qui vedete è tratta dal loro sito: http://www.lalocandadeigirasoli.it/

mercoledì 17 febbraio 2010

Gli strufoli e la “guerra dei Roses”


Strufoli o castagnole? La “guerra dei Roses” non è nulla al confronto della guerriglia culinaria che scatena in casa mia l’arrivo del carnevale. Mio marito, umbro, tiene saldamente in cuore alcune ricette tipiche della sua terra, di cui rivendica una bontà al di sopra di ogni altro piatto dell’universo mondo.
Tra queste i famigerati strufoli.
“Sono come le nostre castagnole”, cerco di spiegare, incautamente, a chi non conosce questo termine. “Solo che le nostre castagnole sgarofolano, mentre questi rimangono più pieni”, proseguo. Di solito ottengo un doppio risultato:

1. Se l’interlocutore non è marchigiano, va definitivamente in confusione.
2. Mio marito in modo immutato nel tempo, anno dopo anno, carnevale dopo carnevale, dice: “Macchè! Gli strufoli so più boni. ‘Ncè paragone”.

Benché ne parlasse da giorni non era riuscito ancora a farli quest'anno. Pensavo davvero di essermela cavata, quando ieri, intorno alle 20, torno a casa e lui è lì. Le mani in pasta. Lo sguardo perso di chi, ripercorrendo i dettami della tradizione, riannoda i fili con il proprio passato più amato. Nonostante la sofferenza (cervicale infiammata) ha fritto fino a notte fonda e poi ha affogato le “creature” in una tonnellata di miele dorato.

Con che coraggio potevo non metterlo sul blog???? Giudicate voi.
Ingredienti
6 uova,
6 cucchiai di zucchero,
2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato,
800 gr di farina,
75 gr di burro,
1 bicchiere con rum (base), cognac, gin o altri liquori,
la buccia di un limone grattugiata,
1 cartina di lievito per dolci.

Come procedere
Montate a neve ferma le chiare e ricongiungetele subito ai rossi. Unite lo zucchero e il burro fuso e amalgamate. Aggiungete la scorza del limone e, lentamente, un po' alla volta la farina (700 degli 800 gr complessivi). In una seconda ciotola versate i restanti 100 gr di farina e i liquori e amalgamate bene. Riunite questo composto al primo e quando si sono bene uniti, aggiungete il lievito. Impastate: la consistenza è collosa e densa, la pasta deve rimanere appiccicosa. Lasciate lievitare per circa 3 ore.



In una padella alta e capiente versate e portate a temperatura circa 1,5 litri di olio di semi; realizzate delle "pallette" allungate di pasta, aiutandovi con due cucchiai, ed immergetele nell'olio bollente. Mentre friggono, dovete muovere continuamente la pentola.



Prima di servirle ricopritele di miele a volontà.



Vi assicuro che, alla fine, ci si leccano sempre le dita…

lunedì 15 febbraio 2010

Il mio fegato ha chiesto asilo a Bar Refaeli



Dopo le ultime fritture di carnevale, il mio fegato ha chiesto asilo politico a Bar Refaeli. Mi accusa di maltrattamenti. Confidando sul fatto che la richiesta verrà respinta dalla stessa interessata, procedo allegramente - a dispetto di questo mio organo ingrato – a mostrarvi la ricetta dei bomboloni. Paoletta e lo ziopiero hanno fanno meraviglie, ma anche questa versione, semplice semplice, non è da disdegnare. Questi bomboloni si friggono già farciti; la dose è calibrata su un uovo, da cui si ricavano circa 15 bomboloni… dipende dalla grandezza.

La ricetta è di Assunta, cuoca mirabile.


Ingredienti

Per la pasta
1 uovo,
2 cucchiai di zucchero,
2 cucchiai di rum (o altro liquore),
2 cucchiai di olio di semi,
1 bicchiere di latte,
15 gr di lievito di birra,
la scorza grattugiata di un arancia e di un limone,
farina qsnt**

Inoltre…
un uovo per sigillare
olio per la frittura
zucchero a velo o normale per decorare


Come procedere
Io faccio così per praticità, visto che impasto sempre a mano: in una ciotola capiente sbattete l’uovo con lo zucchero; poi aggiungete olio, rum e latte e amalgamate bene il tutto. Aggiungete anche la scorza grattugiata. Cominciate a mettere un po’ di farina nella ciotola, amalgamandola man mano. Quando l’impasto acquista consistenza spostatevi sulla spianatoia, dove avrete disposto un piccola fontana di farina, e cominciate a lavorare a mano. A questo punto aggiungete anche il lievito, sciolto in un dito di latte tiepido. Lavorate fino ad ottenere una bella pasta liscia ed elastica; lasciatela lievitare coperta per circa 2 ore. Intanto preparate la crema pasticcera.
Con “due uova” di dose sono venuti circa 35 bomboloni che ho farcito con il cioccolato.
Ecco la dose (ne è avanzata molto poca):
1 uovo,
200 gr di cioccolato fondente di ottima qualità,
1 cucchiaio di zucchero,
1 cucchiaio di farina,
1 bicchiere di latte,
1 stecca di vaniglia.

Procedimento classico che conoscete ma vi riassumo: lasciate bollire il latte con la bacca di vaniglia mentre montate l’uovo e zucchero. Aggiunte la farina all'uovo e amalgamate bene. Su questo composto versate il latte caldo a filo attraverso un colino, per eliminare impurità e la bacca di vaniglia, e mescolate; riportate tutto sul fuoco e aspettate che la crema si addensi. Al microonde sciogliete il cioccolato, a cui dovete incorporare, un po’ alla volta, tutta la crema pasticcera. Il composto deve essere denso e fermo.



Torniamo ai bomboloni: la pasta – ammesso che lieviti – dovrebbe essere raddoppiata. A questo punto impastate velocemente e stendente una sfoglia alta un dito. Ricavate quanti dischetti potete, in numero pari. Su un dischetto mettete una noce di cioccolato, mentre dovete spennelare l'altro dischetto - quello di copertura - con l'uovo (intero sbattutto) che aiuterà a far sigillare le due parti mentre friggete. A questo punto sovrapponete i due dischetti e sigillateli con le mani tutto intorno.



Metteteli a lievitare ancora almeno un'ora (più lievitano meglio è). Poi friggetteli in abbondante olio caldo; si gonfieranno immediatamente. Girate e rigirate. Da togliere appena dorano. Servite con zucchero a velo e normale.

**qsnt sta per ... quanta se ne tira… equivalente della nonna marchigiana di qb

Per San Valentino... cuori bollenti



Per tutti gli innamorati, cuoricini saporiti e ripieni di funghi e parmigiano.



PS. Niente ricetta... questi splendidi non sono miei. Comprati in un negozietto di prodotti montani, casalingo. Fatti a mano e da copiare: vi farò sapere!!!

lunedì 1 febbraio 2010

Ho scomodato l'Artusi

In realtà ho scomodato il caro, buon vecchio Pellegrino, “padre della cucina italiana”, per una robina da poco.


Avevo della buonissima ricotta di bufala, ma solo un etto… pochina pochina; così ho deciso di preparare le frittelle di ricotta, ma non c’è stato nulla da fare, non ho trovato più la mia vecchia ricetta. Cerca che ti cerca, ho pensato: ma vuoi che il buon vecchio Artusi non l'abbia inclusa nel suo ricettario??!! E infatti: dosi dimezzate per circa 10 piccole bombette di ricotta.


Ingredienti
100 gr di ricotta (nel mio caso bufala),
25 gr di farina 00,
un uovo,
un cucchiaio di zucchero,
un pizzico di sale,
2 cucchiai di mistrà (scegliete il liquore che preferite),
buccia di limone grattugiata,
olio per friggere,
zucchero a velo per decorare.



Come procedere
Mescolate la ricotta, l’uovo e lo zucchero e il sale. Montate ben bene e poi aggiungete anche il liquore e la buccia di limone grattugiata. Infine la farina. Il mio composto è risultato un po’ molle, forse perché l’uovo era grande; la densità dell'impasto deve essere tale da poterne prendere dei cucchiai. Buttate un cucchiaio di impasto nell’olio bollente, che affonderà per poi tornare su veloce come una bella palletta gonfia. Girate e rigirate fin quando le frittelle non sono dorate. La ricotta di bufala ha reso questa frittella davvero delicata. Certo l’Artusi raccomanda di far riposare molto l’impasto, ma avevo poco tempo.... Preparate, cotte e mangiate!!!

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