mercoledì 27 gennaio 2010

Ciambelle di patate.. le mie madeleine



Per me è già carnevale! Confesso: non riesco più a smettere, friggo tutto e come nella migliore tradizione popolare, fritte mi paion buone anche le scarpe vecchie. Anzi suggerirei alla mia amica Gabriella di aggiungerle al famoso elenco “Ma, poi, che tttte friggi??!!!”, redatto in una giornata estiva dopo sua provocazione.

Gabriella, guarda, friggo le…. ciambelline di patate.

Ingredienti (circa 50)
500 gr di patate lessate e schiacciate,
500 gr di farina 00 (in teoria…),
2 cucchiai di zucchero,
2 uova,
20 gr di burro,
20 gr di lievito di birra (sciolto in due dita di latte tiepido),
olio per friggere (o strutto).

Come procedere

Anche questa è una ricetta della nonna. Come Proust che con le madeleine riassaporava i giorni passati dell’infanzia, se chiudo gli occhi posso ancora sentirne il sapore familiare, la leggerezza dell’impasto e le labbra piene di zucchero, perché nonna le ricopriva di zucchero normale... che scricchiolava. Le mie madeleine sono le ciambelle di nonna!


Lessate, raffreddate e schiacciate le patate, dopo averle private della buccia; mettete a pioggia la farina tendendo presente la regola aurea della patriarca (“Quanta se ne tira”); le mie patate non erano molto asciutte e così ne ho dovuta aggiungere almeno altri 3 cucchiai, belli pieni. Ma su questo dovete regolarvi anche a seconda del tipo di farina che usate. Aggiungete lo zucchero e le uova al centro e cominciate ad impastare. Dopo un po' aggiungete anche il burro (non mettetelo caldo), sciolto al microonde o a bagnomaria, e continuate ad impastare. Scaldate due dita di latte e scioglieteci i 20 gr di lievito di birra. Quando la palla dell'impasto è bella omogenea e soffice, mettetela a lievitare coperta da un telo almeno per due ore. Dovrà radoppiare di volume.
Procede come per gli gnocchi; con le mani create dei bastoncini lunghi circa 15 cm e chiudeteli su se stetti, ottenendo le ciambelline.
Tuffatele in olio abbondante, schenderanno in fondo per risalire in superficie belle gomfie... come una boa marina. Girate e rigirate fino a quando le ciambelle prendono quel bel colore... "tonaca di monaco". Un secondo dopo sono bruciate: la frittura è un'arte antica e io non sono proprio bravissima. Con queste dosi ne sono venute poco meno di 50... volevo morire!!! Man mano che procedevo, le facevo sempre più grandi e, alla fine, sono stata anche tentata di fare una maxiciambella!!!!



Ricopriteli di zucchero a velo e mangiatele calde.
Buone, ma non soffici come quelle di nonna Margherita... dovrò perfezionare : )))

5 commenti:

  1. Soffici soffici, golosissime... ma se si freddano diventano tristi. Come tutto ciò che è fritto e non consumato caldissimo!!!!

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  2. le storie di nonne e di infanzia mi attirano come miele. in questo caso come ciambelline...belle da vedere, soffici al morso...in pratica gnocchi...col lievito...proverò una versione 100+100 che al massimo me ne concedo un paio...grazie, silvia

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  3. Esatto: gnocchi lievitati e dolci!!! Prova... sotto carnevale è d'obbligo mangiar di grasso : ))))

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  4. che bel modo di descrivere..comunichi la tua passione...

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