lunedì 4 maggio 2009

A scuola di pastella

“Ma che te friggi???” chiede la mia amica Gabriella, con una repulsione all’atto del friggere inversamente proporzionale a quello del mangiare. Ma Gabriella sbaglia domanda, perchè LA questione è: come friggi? Ognuno ha la sua pastella e giura che la sua frittura è più croccante e asciutta e gustosa di ogni altra. Avete provato quella con ghiaccio? E quella con l'acqua gassata? E quella che vuole l'uovo intero? E quella con le chiare montate a neve? Con lievito o senza lievito?

Lo so, le avete provate tutte. Come me. Così ho deciso di andare a lezione di pastella, approfittando di Fritto misto. In cattedra - o meglio dietro i fornelli - un “cuoco di marca” doc: Aurelio Damiani. La sua proposta, come al solito, è di grande gusto.

Ecco la proporzione aurea: 1 chilo di farina per 1 litro di birra
Ma quale farina e quale birra? “Quello che ci metti, ci trovi”: è la massima di Aurelio Damiani, il che vuol dire attenzione alla qualità dei prodotti. Per la farina ha mescolato in parti uguali farina 00 e farina di riso. Per la birra... una buona birra artigianale. Per orientarvi vi suggerisco questo blog.

Un bel modo per far fuori gli ultimi carciofi!!!

La pastella deve filare, il cibo da friggere deve risultare asciutto altrimenti la pastella ci scivola sopra. Se dovete friggere un cibo umido o condito, lasciate la pastella un po' più densa. Tra tutti gli assaggini degustati... indimenticabili le mazzancolle con la scorsa di limone (prima di friggere).
Davvero sublime.

5 commenti:

  1. Ciao Barbara. Io trovo buona anche la "mia" modestissima pastella di farina e acqua fredda gassata!

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  2. Io friggerei qualunque cosa e questa pastella è da provare.
    Purtroppo il fritto mi fa malissimo

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  3. che meraviglia quella bacca innevata (sembra fritta con una meravilgiosa pastella! :DD)

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