martedì 16 agosto 2011

A Ferragosto cozze "alla pedasina"

In questo scampolo di costa, tra mare e collina, c'è un detto: "Se (il maltempo) arriva da Pedaso (sud), non ce fa caso. Se arriva da Loreto (nord) qualcosa porta arreto (ovvero, pioggia)". E' una questione di esperienza e di saggezza, che si nutre direttamente dalla terra. Capacità d'ascolto e osservazione, arte ormai perduta. A Ferragosto nubaie grigie arrivavano da Pedaso, ma ci non abbiamo fatto caso! Anzi, abbiamo festeggiato con le "cozze alla pedasina".



Lungo le coste marchigiane troverete diversi modi di preparle: la cosiddetta impepata, in guazzetto, con pomodoro o no, aglio o cipolla.... Ma in questo piccolo chalet - Il Faro - le servono con cipolla - abbondantissima ma per nulla invasiva - e rosmarino. Rigorosamente in bianco, servite in larghe padelle, calde di fornello. Una preparazione inusuale per questo tratto di mare. Ovviamente la ricetta è segreta e assicura presenza costante ai tavoli; questa è la mia personale interpretazione.



Ingredienti
1,5 kg di cozze,
4 cipolle bianche grandi,
abbondante rosmarino,
un bicchiere di vino bianco,
olio evo, sale e pepe.

Come procedere
Sciacquate più volte le cozze, facendole rotolare con la mano in un capiente recipiente pieno di acqua che cambierete almeno un paio di volte (generalmente quelle che si comprano in pescheria sono già pulite). Privatele della classica "barbetta". Preparate un trito molto sottile di cipolla, consentendo alle lacrime di inondarvi il viso; fatele rosolare, con gli agli di rosmarino in una capace padella, con olio a coprire il fondo. Dopo qualche minuto stemperate con il vino bianco. Aggiungete le cozze e lasciatele aprire, coperte. Rigirate con delicatezza un paio di volte per consentire a tutte e di aprirsi. Regolate di sale e pepe. Quelle che non si aprono non si mangiano!


L'apparecchiatura di Ferragosto è ovviamente in tema: tovaglia con i coralli, rami di corallo, stelle marine di finissima ceramica e lei... la cozziera in ghisa monoporzione!!!! Sono davvero originali, dalla classica forma allungate, nere... insomma una cozza! Molto eleganti, in ghisa smaltata che conserva il calore e consente di assaporare caldo l'ultimo mollusco come il primo. Inoltre una piccola griglia, che potete anche rimuovere, predispone alla "scarpetta", separando il sughetto dai gusci, ormai tristemente vuoti. Se capitate da queste parti, non fatevi scappare l'occasione!!!

11 commenti:

  1. Meravigliose, adoro le cozze e in Italia ne ho fatto incetta.
    Qui in Arabia non ne trovo, ma guardo le tue e mi sembra di sentirne il profumo...ciao!

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  2. Arabacara: effettivamente è una grande perdita. Vendicati con il verduraio... :) Un bacione.

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  3. Adoro le cozze e queste sono un invito a nozze per me, grazie!Buonissima giornata....

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  4. un modo di preparare le cozze davvero originale sai le proverò senz'altro!!baci,imma

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  5. adoro le cozze! "fanno estate" ma alla "alla pedasina" non le avevo mai mangiate. indovina come le mangerò la prossima volta? baci

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  6. una ricetta gustosa ed originale!

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  7. mmmmmmm che buone le cozze! io le mangio o semplici con pepe e limone o con la pasta e fagioli cannellini! ma anche così hanno un'aria invitantissima!
    Da adesso ti seguo anche io! Se ti va passa anche tu nel mio blog...ti offro casereccie con spigola e pistacchi!

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  8. Imma: prova! Ottimo abbinamento con cipolla e rosmarino.

    ele: a questo punto sono davvero curiosa...

    lerocherhotel: grazie!

    inthekitchenforfun: passo molto volontieri... menù invitante!

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  9. Ahiahiahi quanto adoro le cozze... io di solito le faccio con aglio e prezzemolo, la versione con le cipolle mi manca! Proverò!

    PS: La cozziera è splendida!

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  10. Cara Giulietta, anche qui nelle Marche la versione aglio e prezzemolo è un classico! Ma questa preparazione è davvero gradevole. Concordo sulla cozziera!!!!

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