martedì 23 marzo 2010

La pappa al pomodoro “marchigiana”




Mia nonna lo chiama “lu pancottu” e tanto era quello che preparava lei: pane vecchio cotto nel brodo. Un piatto povero, fatto di poco, ma delizioso, perché quando il pane rinsecchito si disfa e si ammorbidisce, si trasforma, acquisendo una consistenza morbida e vellutata. Un vecchio amico fiorentino mi ha insegnato la ricetta tipica toscana e me ne sono innamorata. Cerco di prepararla spesso, soprattutto in estate quando i pomodori sono al massimo della loro bontà. Questa che vi propongo è una variante primaverile e "marchigiana": con fiori di zucca.

Ingredienti (4 persone)
4 scalogni,
15 fiori di zucca,
3 pomodori grandi “cuore di bue” non troppo maturi,
10-12 fette di pane vecchio,
brodo vegetale,
basilico,
olio evo, sale e pepe.

Come procedere
Fate appassire in una pentola gli scalogni affettati in 4 cucchiai di olio evo; aggiungete i fiori di zucca privati del pistillo e tagliati a striscioline. Lasciate che appassiscano, poi versate i pomodori freschi tagliati a pezzetti. Di regola vengono usati quelli rossi e maturi, sbollentati e pelati, ma in questa versione ho scelto il tipo "cuore di bue", che è molto polposo e gustoso: non troppo maturi, non li ho pelati. Cominciate a versare il brodo vegetale. Quando i pomodori saranno sfatti, aggiungete le fette di pane raffermo - più sottili sono, meglio è - e, continuando ad aggiungere brodo, portate a cottura per altri 15 minuti circa. Il risultato deve essere una crema morbida e densa. se "troppo" densa aggiungete brodo prima di servire. Indiuspensabili un filo di ottimo olio a crudo e abbondante manciata di basilico. Oltre all'inconfondibile sapore di "pappa", vi rimarrà in bocca un retrogusto di fiori...

E con questa ricetta partecipo alla bellissima raccolta di Mangia e Bevi.

9 commenti:

  1. Bella la pappa al pomodoro...!! E cosi' possiamo affogare anche il pane senza glutine...Grazie per Lu pancottu...Baci

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  2. Buonissima!!!! mi piace un sacco...mi sa di casa....un bacione

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  3. Cara Carla,
    ho qualche radice - e un pezzo di cuore - tra quelle colline. A pancotto mi hanno svezzata, così raccontano, perché me lo faceva una domestica che di pane buono se ne intendeva: portava il filone cotto a legna dal suo paese, una volta a settimana.
    Così quando ho letto questo titolo non ho potuto fare a meno di fermarmi a leggere: e ti ho scoperta. Un piacere...
    Così adesso rifarò il pancotto, che per me non avrà solo un retrogusto di fiori... ma anche d'infanzia. Grazie Carla,
    a presto

    Sabrine

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  4. Per me è proprio un sapore della memoria e dell'infanzia. Anche la mia nonna mi ha "svezzato" a pancotto... e, per la verità, con molte altre delizie, visto che era cuoca!!! Do al cucina anche questo valore, oltre a quello di nutrire - nel senso più pieno del termine -: riannodare i fili della storia e mantere vivo il legame con il territorio e con le persone care. Mentre cucino ricordo e ricordando tengo insieme e vivo il mio mondo!!!
    Grazie della visita Sabrine.

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  5. l'ho scoperta solo quest'estae ed è meravigliosa... la tua è più ricca e con i fiori di zucca davvero speciale! non ti conoscevo ora ti metto nei miei preferiti a presto Ely

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  6. La pappa al pomodoro l'ho conosciuta "a visu" solo da un paio d'anni, prima era un semplice ritornello tormentoso... curiosa questa versione, attendo i primi fiori e la provo :)

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  7. questa mi manca ma mi incuriosisce un sacco!

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  8. Azabel@ ...credo non fosse un caso se il noto ritornello la osannava!!! E' insieme semplice e squisita. I fiori, solo voglia di provare sapori nuovi.

    Genny@ ...prova e poi fammi sapere!

    Grazie della visita

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