lunedì 6 giugno 2011

Il metodo Stanislavskij per la panificazione

Se immagino una cosa semplice, mi viene in mente una fetta di pane. Eppure il pane non ha nulla di semplice o “naturale”. E’ un’invenzione dell’uomo. Serve arare la terra, seminarla, curarla. Serve proteggere il grano, raccogliere i chicchi e conservali asciutti e puliti fino alla macinatura. E è indispensabile incontrare Adriano Continisio prima di ingaggiare la lotta con gli enzimi.



Il pane sta a Adriano come Stanislavskij sta al teatro. Pensate di essere pane e lievitate… lievitate...lievitate. Indignatevi se vi rompono il glutine e diventate gommosi per la rabbia di esser stati maltrattati. Inglobate ossigeno, piega dopo piega. E concentratevi mentre vi sbattono sulla spianatoia, perché questo vi renderà un pane migliore.



Se non avete ancora smesso di leggere è il momento di dirvi che oggi non troverete ricette, ma un invito: seguite i corsi diAdriano e Paoletta e i loro blog (Profumo di lievito e Anice & Cannella) dove le dosi sono perfette e si respirano passione e esperienza. Questo è il pane che ho sfornato ieri, dopo l'ultimo corso alla tenuta San Marcello (Ancona) lo scorso fine settimana. Dopo il corso precedente, aspettavo con ansia che facessero di nuovo tappa nelle Marche e alla fine sono arrivati, con un nuovo golosissimo programma: pane a lievitazione naturale e babà. L'ingegnere del grammo, studioso maniacale della "forza" della farina, al primo impatto può risultare sconcertante per l'approccio tecnico, ma tranquilli: Paoletta "traduce".


In ogni caso, mai perdere d'occhio i maestri....



Siate forti delle vostre convinzioni, ma pronti a modificarle....


Non amavo molto i babà, perché di solito sono eccessivamente inzuppati e perdono sofficità, ma ora sono una devota. Li abbiamo lavorati a mano...


... e a macchina.


Grazie all'autolisi e una ricetta inedita messa a punto di Adriano abbiamo ottenuto dolci meravigliosi. La bagna delicata ne esalta il gusto, ma non opprime la leggerezza.


Deliziosi anche i mini-babà da tenere in un barattolo, sotto liquore, e utilizzare con gelato e macedonia. Certo non è stato facile: la "mozzatura" resta per me un mistero! In questa fase abbiamo perso tra le dita preziosissimo impasto...


Gran parte del corso, come vi dicevo, è stata dedicata al pane, comune e cafone.
Ma abbiamo divagato con le freselle....


...qui erano già sparite!



... con le peschette dolci di Paoletta e le lumachelle orvietane, con pecorino e pancetta.


Voglio ringraziare le mie compagne di spatola...


...e lasciarvi con questa immagine di fine corso e un ulteriore invito ( se c'è bisogno): l'ultima sera Adriano prepara la pizza napoletana, una spettacolare pizza napoletana. E il calzone, con la ricotta e il salame. Che dirvi di più????


... attenti a quei due, prima o poi passeranno dalle vostre parti. Non perdeteli!

11 commenti:

  1. Che meraviglia!!!
    Spero sempre di riuscire ad incastrare un rientro in Italia con un corso dalle mie parti, anche se la vedo dura...

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  2. Miiii me son perso anche la foto de gruppo :((( bello il pane !

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  3. Arabacara...chissà. A volta la vita riserva incastri perfetti!

    Grazie Alice. E' anche molto profumato.

    Si Loste, ma il calzone di più! Devo comunque aver cannato qualcosa in cottura perchè la crosta non è troppo croccante, almeno non come piace a me. Domani scrivo al maestro e vediamo che mi dice!

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  4. come hai cotto ? in dettaglio temperature e tecnica.

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  5. Dettaglio: 10 minuti a 250°, il massimo consentito dal forno, poi 20 minuti a 200 e altri 10 sempre a 200, ma con il forno aperto. Poi ho lasciato freddare in forno, aperto....

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  6. Carla, una meraviglia! Il tuo pane e le foto! Grazie. Anche per noi un bel ricordo ed un esperienza da ripetere sicuramente al più presto!

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  7. Ciao Vincenzina... avrei voltuo mettere tante altre foto, ma ieri il sistema faceva i capricci!!! Un abbraccio

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  8. Ciao Carla,che emozione vedere queste foto, siete andate al corso, c'è anche Alessandra, mi avrebbe fatto molto piacere essere li con voi con Adriano e Paoletta ma nn ho proprio potuto, spero di esserci al prossimo.Ti prego metti le altre foto, così almeno potrò rivivere attraverso le tue foto e le tue parole le emozioni provate al primo corso, grazie. Ciao un abbraccio a presto.Lucia

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  9. Cara Carla
    è la prima volta che arrivo al suo blog via colica d'acqua.
    Io ho tre gatti e quello che è successo alla sua gattina da me è capitato cinque volte ,capisco lo scoramento quando succede.Mi dispiace , la saluto
    Laura.

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  10. Ciao Lucia... sono così di corsa in questi giorni che il blog è dormiente. Ma sono in arrivo novità!!!!!

    Laura, benvenuta e grazie. E' proprio un grande dispiacere...

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