venerdì 6 maggio 2011

Torta al testo "finger food"

Doppio esperimento: uno riuscito, uno fallito. Partiamo dai successi. Della torta al testo versione tradizional-popolare vi ho già detto tutto qui. Da tempo pensavo di preparne una versione finger food e alla fine ci sono riuscita!


Ma (e vengo al fallimento) l'idea era di provarne una versione ardita e post moderna: caffè nell'impasto e lardo di colonnata nella farcitura. A dirla così sembrava una bella idea, anche un po' chic. Le tortine che vedete in foto sono proprio quelle geneticamente modificate: caffè solubile aggiunto alla farina, in ragione di un cucchiaino raso per etto e mezzo, e niente parmigiano. L'esperimento non è riuscito: l'effetto finale è una robetta gommosa e neanche troppo gradevole. Non so se dipende dalle dosi, ma riproverò. MENTRE... le tortine classiche e farcite in monoporzione sono state un successo. Per cui vi ripeto ingredienti e procedimento.

Ingredienti (circa20-25 tortine)
500 kg di farina 0,
1 bustine di lievito per pizza,
1 cucchiaio scarso di parmigiano reggiano grattugiato,
1 cucchiai di olio evo,
mezzo cucchiaino di sale,
acqua q.b.

Come procedere
Disponete la farina sulla spianatoia a fontana, già mescolata a sale e parmigiano. Aggiungete il lievito, poi cominciate a versare acqua un po' alla volta. Aggiungete anche l'olio e continuate a raccogliere tutta la farina; lavorate il composto fino a ottenere una palla elastica e morbida. La torta non necessita di lievitazione, basta che riposi un decina di minuti. Stendete l'impasto con il mattarello come fosse una pizza. Con queste dosi si ricava una torta al testo tradizionale, ma nella versione finger food, a questo punto, dovete ricavare con un tagliapasta le singole tortine, rimpastando i ritagli. Fin qui niente di preoccupante. La cottura, invece, è un po' laboriosa.



Il testo di ghisa (tipico umbro) deve essere molto caldo, quindi va da se che vi scotterete più e più volte le mani nel tentativo di girare le tortine. Ci vuole pazienza, giratele almeno un paio di volte: è ora di girarle quando si staccano da sole dal testo. Nella versione tradizionale si considera pronta la torta quando “suona”, ovvero quando, colpendola con coltello, fa risuonare un toc sordo. Ma questo non succederà con le singole porzioni: più o meno bastano una decina di minuti per la cottura. Farcitele con lonza, prosciutto, straccino e rucola. Andranno a ruba, come le ciliege!

3 commenti:

  1. che bello...ma senza testo si può usare una padella??? scusa la domande che forse ti farà sobbalzare dalla sedia :-) ma io non ho il testo e la tua ricetta mi piace e vorrei provarla ...

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  2. Federica@ molto carina la tortina monoporzione... e puoi variare con più gusti!

    Deborah@: non ho mai provato con la padella, ma direi che potrebbe funzionare. Forse si bruciacchia un po' di più, ma ti direi di osare. Magari con la metà della dose...

    RispondiElimina

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