mercoledì 17 febbraio 2010

Gli strufoli e la “guerra dei Roses”


Strufoli o castagnole? La “guerra dei Roses” non è nulla al confronto della guerriglia culinaria che scatena in casa mia l’arrivo del carnevale. Mio marito, umbro, tiene saldamente in cuore alcune ricette tipiche della sua terra, di cui rivendica una bontà al di sopra di ogni altro piatto dell’universo mondo.
Tra queste i famigerati strufoli.
“Sono come le nostre castagnole”, cerco di spiegare, incautamente, a chi non conosce questo termine. “Solo che le nostre castagnole sgarofolano, mentre questi rimangono più pieni”, proseguo. Di solito ottengo un doppio risultato:

1. Se l’interlocutore non è marchigiano, va definitivamente in confusione.
2. Mio marito in modo immutato nel tempo, anno dopo anno, carnevale dopo carnevale, dice: “Macchè! Gli strufoli so più boni. ‘Ncè paragone”.

Benché ne parlasse da giorni non era riuscito ancora a farli quest'anno. Pensavo davvero di essermela cavata, quando ieri, intorno alle 20, torno a casa e lui è lì. Le mani in pasta. Lo sguardo perso di chi, ripercorrendo i dettami della tradizione, riannoda i fili con il proprio passato più amato. Nonostante la sofferenza (cervicale infiammata) ha fritto fino a notte fonda e poi ha affogato le “creature” in una tonnellata di miele dorato.

Con che coraggio potevo non metterlo sul blog???? Giudicate voi.
Ingredienti
6 uova,
6 cucchiai di zucchero,
2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato,
800 gr di farina,
75 gr di burro,
1 bicchiere con rum (base), cognac, gin o altri liquori,
la buccia di un limone grattugiata,
1 cartina di lievito per dolci.

Come procedere
Montate a neve ferma le chiare e ricongiungetele subito ai rossi. Unite lo zucchero e il burro fuso e amalgamate. Aggiungete la scorza del limone e, lentamente, un po' alla volta la farina (700 degli 800 gr complessivi). In una seconda ciotola versate i restanti 100 gr di farina e i liquori e amalgamate bene. Riunite questo composto al primo e quando si sono bene uniti, aggiungete il lievito. Impastate: la consistenza è collosa e densa, la pasta deve rimanere appiccicosa. Lasciate lievitare per circa 3 ore.



In una padella alta e capiente versate e portate a temperatura circa 1,5 litri di olio di semi; realizzate delle "pallette" allungate di pasta, aiutandovi con due cucchiai, ed immergetele nell'olio bollente. Mentre friggono, dovete muovere continuamente la pentola.



Prima di servirle ricopritele di miele a volontà.



Vi assicuro che, alla fine, ci si leccano sempre le dita…

7 commenti:

  1. e ti credo! la foto parla da sola!!! una delizia! baci!

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  2. Babbabia... :P****

    Strufoli o Castagnole che siano... da quando abito qui ho scoperto un altro dolce di Carnevale da p-a-u-r-a!!!... solo che ogni volta che ne mangio uno ho sensi di colpa allucinanti... :DDDD

    Quest'anno, per la prima volta, ho provato a fare le Frappe, con la ricetta della mia Suocerina Marchigiana!!! ^_____^

    A presto!!!

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  3. Sto immaginando tuo marito che impasta...ma quanti ce ne sono come lui? Sei fortunata! Dalle mie parti gli strufoli sono tutta un'altra cosa, questi qui non li conoscevo, spero di poterli assaggiare presto!

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  4. Deliziosi, ma care mie, passata la festa ora è proprio ora di mettersi a dieta. Più facile a dirsi che a farsi!!!!

    Tania, lo ammetto: sono molto molto fortunata!!!! Un grande impastatore casinista, ma a chi tocca pulire la cucina secondo te????

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    1. MMMMmmmhhhh devono essere golosissimi..anche io come te........abbiamo comprato un sacco di robe per fare i dolci di carnevale :D
      se vi va ti aspetto a partecipare al mio contest :D
      http://ledolcitentazionidikelly.blogspot.com/2012/02/i-contest-le-dolci-tentazioni-di-kelly.html
      Ti aspettooooo :D
      Un abbraccio
      kelly ^.^

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  5. Devo intervenire perché sono stato chiamato in causa... Vi dirò solo una cosa che, per me, ha un valore generale. Se scorrete tra le ricette di Carla vedrete che troverete qualcos'altro preparato da me: calzoni fritti, torta al testo e, appunto, strufoli... Sono alcuni dei piatti della mia infanzia "umbra", perugina per l'esattezza... un po' come la madeleine di proustiana memoria. E allora, sebbene Carla sia un'ottima cuoca, non posso fare a meno ogni tanto di cimentarmi su piatti che non appartengono alla sua tradizione. Vi posso già annunciare il prossimo piatto... Umbricelli di farina ed acqua con uno straordinario sugo di carne... Buon appetito!!! PS: dimenticavo... Matt Carse è il mio pseudonimo!

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