giovedì 3 dicembre 2009

I biscotti dell'avvento






















Questo doveva essere il post del primo dicembre, ma ci ho messo una vita ad arrivare in fondo a questa idea, a cui tengo molto. Mia madre, ancora oggi, mi regala piccoli calendari dell'avvento, semplici, pieni di brillantini d'oro e d'argento: servono a ricordarmi che l'attesa è un bene perduto, un'arte dimenticata. Questa è la mia versione, un "dolce" promemoria delle cose che contano, che hanno un senso perchè hanno radici che pescano nella terra.





















Un biscotto al giorno per ricodarle a chi si ama, un biscotto al giorno per imparare a gustare a piccole morsi la vita, un biscotto al giorno che riempie il cuore più che la pancia.
























Bicotti dell'avvento

Ingredienti

250 gr di farina 00,
100 gr di burro,
100 gr di zucchero a velo,
1 uovo,
1 cucchiaino di lievito per dolci,
50 gr di mandorle sbucciate,
la buccia grattata di 3 mandarini.

Come procedere
Sciogliete al micronde il burro. Mettete farina, zucchero e lievito a fontana e al centro sgusciate l'uovo. Amalgamate con le mani aggiungendo il burro fino a quando avrete ottenuto un palla morbida e liscia. Dividete in due l'impasto: ad una metà aggiungete le mandorle ridotte in farina o bricioline e all'altra la buccia grattugiata dei mandarini. Poi, con molta moltissima pazienza e il meraviglioso attrezzo che incide le letterine (Lydia docet!), ritagliate i biscotti - io ho scelto la forma di un cristallo di neve - e scrivete sui biscotti quello che più "considerate valore": 24 pezzetti di voi stessi.




















Questo post è ispirato alla bellissima poesia di Erri De Luca che qui trovate, per chi ancora non la conosce.

Considero valore


Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi (2002)










8 commenti:

  1. ...ma che fatica! Più che biscottare, ho fatto la tipografa. Ma sono proprio felice di poter regale questi biscotti alle persone care.
    Grazie

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  2. Hai avuto davvero un bel pensiero! Non sono i "soliti" biscotti perché ricchi di significato ecco, io penso che ci sia bisogno di queste cose.

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  3. Grazie Tania: hai ragione, questo è uno di quei casi in cui la ricetta "conta poco"...

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  4. Un bellissimo insegnamento soprattutto da tramandare ai miei piccoli di casa. Mi organizzerò per l'anno prossimo!

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  5. Elga grazie ; ) è divertente anche farli insieme ai marmocchietti, ma in questo caso ci deve rassegnare a perdere qualche letterina!!!

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  6. Grazie. Se arriva da te... il complimento vale doppio!!!!

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