Strufoli o castagnole? La “guerra dei Roses” non è nulla al confronto della guerriglia culinaria che scatena in casa mia l’arrivo del carnevale. Mio marito, umbro, tiene saldamente in cuore alcune ricette tipiche della sua terra, di cui rivendica una bontà al di sopra di ogni altro piatto dell’universo mondo.
Tra queste i famigerati strufoli.
“Sono come le nostre castagnole”, cerco di spiegare, incautamente, a chi non conosce questo termine. “Solo che le nostre castagnole sgarofolano, mentre questi rimangono più pieni”, proseguo. Di solito ottengo un doppio risultato:
1. Se l’interlocutore non è marchigiano, va definitivamente in confusione.
2. Mio marito in modo immutato nel tempo, anno dopo anno, carnevale dopo carnevale, dice: “Macchè! Gli strufoli so più boni. ‘Ncè paragone”.
Benché ne parlasse da giorni non era riuscito ancora a farli quest'anno. Pensavo davvero di essermela cavata, quando ieri, intorno alle 20, torno a casa e lui è lì. Le mani in pasta. Lo sguardo perso di chi, ripercorrendo i dettami della tradizione, riannoda i fili con il proprio passato più amato. Nonostante la sofferenza (cervicale infiammata) ha fritto fino a notte fonda e poi ha affogato le “creature” in una tonnellata di miele dorato.
Con che coraggio potevo non metterlo sul blog???? Giudicate voi.
Ingredienti
6 uova,
6 cucchiai di zucchero,
2 cucchiai di zucchero a velo vanigliato,
800 gr di farina,
75 gr di burro,
1 bicchiere con rum (base), cognac, gin o altri liquori,
la buccia di un limone grattugiata,
1 cartina di lievito per dolci.
Come procedere
Montate a neve ferma le chiare e ricongiungetele subito ai rossi. Unite lo zucchero e il burro fuso e amalgamate. Aggiungete la scorza del limone e, lentamente, un po' alla volta la farina (700 degli 800 gr complessivi). In una seconda ciotola versate i restanti 100 gr di farina e i liquori e amalgamate bene. Riunite questo composto al primo e quando si sono bene uniti, aggiungete il lievito. Impastate: la consistenza è collosa e densa, la pasta deve rimanere appiccicosa. Lasciate lievitare per circa 3 ore.
In una padella alta e capiente versate e portate a temperatura circa 1,5 litri di olio di semi; realizzate delle "pallette" allungate di pasta, aiutandovi con due cucchiai, ed immergetele nell'olio bollente. Mentre friggono, dovete muovere continuamente la pentola.
Prima di servirle ricopritele di miele a volontà.

Vi assicuro che, alla fine, ci si leccano sempre le dita…